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Recensione Canon EOS 700D, con autofocus ibrido

Canon EOS 700D

Ormai sul mercato da quattro anni, Canon EOS 700D può ancora riservare delle sorprese per chi cerca una buona fotocamera entry level. Appartenente alla serie Rebel, questo modello non si discosta molto dal precedente 650D: l’azienda ha quindi preferito mantenere una certa continuità, cosa che però non inficia il livello qualitativo delle prestazioni.

Design e corpo macchina

EOS 700D ha un design molto simile al suo predecessore, caratterizzato da un’ottima ergonomia: l’impugnatura infatti è abbastanza grande, il che consente una buona presa.

La user experience è stata considerata in ogni aspetto del corpo macchina, a partire dai pulsanti. Dietro a quello di scatto, sui corpi EOS a tre cifre è posizionata l’unica ghiera di comando. Poco distante, sul lato superiore destro, troverete il pulsante di selezione ISO e la ghiera di selezione del programma di scatto.

L’HDR è stato rimpiazzato dai programmi PASM, mentre la nuova posizione scene viene in soccorso dei principiati. Infine, è stato rimosso il blocco di fine corsa, quindi potete ruotare la ghiera liberamente.
Nella parte superiore sono stati posizionati i pulsanti per la gestione dell’esposimetro, del punto AF e il LiveView/Rec.

Nella parte inferiore di Canon EOS 700D, assieme ai pulsanti di riproduzione, troverete il PAD a 4 vie munito di pulsante centrale. Il bottone “Q” si rivelerà particolarmente utile per settare i parametri di scatto, che visualizzerete tramite un menu sul display.

Caratteristiche tecniche

Canon EOS 700D è munita di sensore CMOS Hybrid APS-C da 18 MP, supportato da un processore d’immagine DIGIC 5. Una delle novità più rilevanti è la presenza, all’interno del sensore d’immagine principale, del secondo sensore AF a rilevazione di fase; quello principale è invece a 9 punti a croce, con quello centrale f/2.8.

Per quanto riguarda gli obiettivi, EOS 700D utilizza un corpo a baionetta ed è compatibile con la gamma EF / EF-L / EF-S. Tra le altre caratteristiche degne di nota c’è il flash integrato (NG 13), che potrete utilizzare anche come flash master per gestire di altri flash SpeedLite.

Il display è anch’esso un altro elemento da citare: 3 pollici ad alta risoluzione (1.040.000 punti) e funzionalità touch, preciso e sensibile. Durante la revisione supporta tutti i comandi più comuni, come scorrimento delle immagini e zoom.

Per quanto riguarda l’autonomia, bisogna dire che forse si poteva fare qualche passo in più: EOS 700D durerà per 440 scatti secondo lo standard CIPA, quindi un po’ meno rispetto ai modelli dei competitor.
Sulla fotocamera non poteva mancare lo slot per la memoria, che supporta SD/SDHC/SDXC: ottimo accorgimento quello di metterla di lato in modo da cambiarla senza dover aprire lo sportello della batteria.
Sempre sul lato sinistro, dietro un paio di sportelli in gomma, si trovano tutte le porte di cui avete bisogno, da quella HDMI alla mini USB. Presente anche l’ingresso da 3,5 pollici per il microfono esterno e il collegamento per lo scatto remoto con filo.

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Qualità immagine

La gamma ISO della Canon EOS 700D va da 100 a 12.800, ma può essere estesa fino a 25.600, il che significa che non sono stati fatti molti progressi dal modello precedente. In compenso questa fotocamera ha un ottimo esposimetro iFCL a 63 zone (presente anche su macchine più avanzate) e una buona cadenza di scatto di 5 fps al secondo. Il mirino resta un pentamirror che vi fornirà una copertura del 50% del campo inquadrato.

Vale la pena spendere ancora qualche parola sulle performance dell’autofocus ibrido, progettato per ovviare al problema che affligge le reflex: la lenta messa a fuoco a rilevazione di contrasto che emerge soprattutto usando LiveView o la ripresa video. La rilevazione a contrasto infatti non solo è più lenta, non può neanche misurare la distanza del soggetto: ciò significa che deve tentare di rilevare il contrasto dell’immagine finché non trova la direzione giusta. Infine si verifica il fenomeno del “focheggiamento”: individuata la giusta distanza di messa a fuoco, il sistema la supera per poi tornare indietro.

La Canon EOS 700D però ha integrato all’interno del sensore d’immagine principale un sistema AF a rilevazione di fase, che comprende lo spazio all’interno dei punti AF normali. Questo sistema viene impiegato per rilevare la distanza dal soggetto al fine di portare la lente in prossimità della distanza corretta. L’AF a rilevazione di contrasto entra in gioco proprio a questo punto, per la regolazione fine.
Per quanto riguarda il comparto video, EOS 700D si classifica come un ottimo modello per i film maker alle prime armi, non solo per la qualità delle immagini ma anche per la presenza del microfono stereo integrato.

Conclusioni

Sebbene molto simile al modello che l’ha preceduta, EOS 700D ha una serie di caratteristiche decisamente degne di nota, come l’AF integrato. Considerando che non si tratta di una fotocamera uscita di recente, potrete di sicuro trovare una serie di vantaggiose offerte online.

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